Schutzgebiet Maloja Luca Vetterli

Parco Marmitte dei Giganti Maloja

Nei pressi della località di Maloja si trova una collezione di 36 marmitte dei giganti, grandi e piccole. Unica nel suo genere su tutto il territorio europeo, la collezione costituisce un geotopo di importanza regionale. Nell’area protetta vi sono inoltre torbiere alte di importanza nazionale, un bosco di pini montani e un’interessante vegetazione rocciosa.

La torre di osservazione del Castello Belvedere offre una vista spettacolare sull’Engadina e la Bregaglia. Nel 1953 Pro Natura ha acquistato la Torre Belvedere con i 33 ettari circostanti di bosco di pini montani. Da allora ne ha fatto un’area protetta di cui assicura la cura e il mantenimento.

Storia

In questa regione la scoperta delle marmitte risale alla metà del XIX secolo. Attorno al 1880 il conte belga Renesse fece costruire il castello Belvedere che cadde però ben presto in rovina per mancanza di mezzi finanziari.

 L’allora Lega svizzera per la protezione della natura (oggi Pro Natura) è stata in grado di acquistare la zona nel 1953, con il prodotto della vendita del Tallero d’oro e con il sostegno dell’Heimatschutz Svizzera, del Cantone dei Grigioni e di altri promotori. Recentemente è stato possibile ampliare la riserva grazie alla generosità della Banca Cantonale Grigione e del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport.

 L’ente turistico ha reso nuovamente agibile l’accesso alla torre del castello che offre una magnifica vista a 360 gradi. Gli ulteriori costi per la gestione della riserva sono coperti grazie alle donazioni e alle quote di adesione dei soci Pro Natura.

Paesaggio

Il passo del Maloja, a 1800 m s.l.m, si contraddistingue per la presenza di rilievi tondeggianti in gneiss granitico, collocati appena sotto il limite del bosco. L’Alta Engadina s’interrompe bruscamente al Maloja, dove il terreno scende ripido verso ovest, nella Val Bregaglia, con un dislivello di quasi 400 metri.

Formazione del rilievo

L’ampia valle dell’Engadina, con i suoi laghi, è una tipica conformazione prodotta dall’ultima glaciazione. Dal massiccio del Bernina si staccarono massicci blocchi di ghiaccio che scivolarono a valle, verso ovest, passando per il passo del Maloja. La conca della Bregaglia invece si formò in un periodo precedente, frutto dell’erosione da parte del fiume Maira.

Clima speciale

A quest’altitudine l’inverno è lungo. Il clima delle Alpi centrali si caratterizza per grossi sbalzi di temperatura tra estate e inverno e tra giorno e notte. Il vento del Maloja che di giorno investe l’Engadina e la densa nebbia che sale sinuosa dalla Bregaglia sono manifestazioni locali.

Vegetazione e flora

Gran parte della superficie della riserva è ricoperta da un bosco di pini montani con un sottobosco di cespugli nani. La superficie restante è costituita da torbiere alte, paludi e rocce, naturalmente prive di alberi. La flora delle Alpi centrali presenta caratteristiche ben definite

Fauna

Clima e vegetazione contribuiscono a plasmare la fauna. Nei mesi estivi, molti animali, tra cui anche numerose specie aviarie, devono fare scorta di cibo per i lunghi inverni.

Statuto di protezione

Tutela ai sensi del diritto privato da parte di Pro Natura in veste di proprietaria. Le torbiere sono sotto la protezione della Confederazione.

Marmitte dei Giganti

Prodotto del ritiro dei ghiacciai

Circa diecimila anni fa, dopo l’ultima glaciazione, i ghiacciai si sono ritirati dalla golena inferiore, liberando enormi volumi di acqua di fusione nonché sabbia e detriti rocciosi trasportati a valle dai ghiacciai. Questo fenomeno ha prodotto, sotto la massa glaciale, superfici rocciose levigate, scanalature e, più di rado, anche pozzi glaciali.

Acqua di fusione contente sabbia che funge da materiale abrasivo

L’acqua di fusione formatasi ai lati e sulla superficie dei ghiacciai si fa strada tra i crepacci. L’acqua e la sabbia trasportata cozzano con una forte pressione contro il fondo roccioso. A dipendenza della durezza della roccia e della durata dell’effetto di erosione in uno stesso punto, si formano pozzi glaciali di diverse profondità, le cosiddette «marmitte dei giganti».

Spesso coperte e oggi ancora nascoste

Numerose marmitte costituite di roccia compatta non dispongono di un deflusso e sono quindi riempite d’acqua. Molte di loro sono ancora nascoste perché con il ritiro dei ghiacciai sono state nuovamente coperte di sabbia e materiali rocciosi.

Dettagli sulla riserva naturale

Accesso

Con la Ferrovia retica fino a St. Moritz, quindi proseguire in autopostale fino a Maloja (Posta).

Ulteriori informazioni

Info

Comportamento in loco:
Non uscire dai sentieri
Tenere i cani al guinzaglio
Vietato campeggiare e accendere fuochi all’aperto